13 giugno 2025

L’insonnia è un disturbo del sonno molto comune che può avere cause diverse e gradi di gravità. Circa il 10–30% delle persone presenta difficoltà ricorrenti ad addormentarsi o a mantenere il sonno. Tra le cause più frequenti si annoverano fattori ambientali, fisici e psicologici. Ad esempio:

  • Stress e ritmi irregolari: situazioni di ansia, preoccupazioni o cambiamenti del ritmo circadiano (jet lag, turni di lavoro) mantengono vigili e rendono difficile addormentarsi.
  • Abitudini scorrette: l’uso di dispositivi luminosi prima di dormire, pasti molto pesanti o snack eccitanti (caffè, bevande energetiche) agitano il sistema nervoso e disturbano il sonno.
  • Condizioni mediche: il dolore cronico (es. artriti, fibromialgia), disturbi respiratori (apnee notturne) e malattie neurologiche possono impedire un riposo profondo.
  • Fattori psicologici: ansia e depressione sono strettamente legate all’insonnia. Spesso ansia e pensieri ricorrenti impediscono il rilassamento necessario per addormentarsi.
  • Predisposizione genetica: circa il 30% delle persone ha una base genetica che favorisce l’insonnia.

In molti casi l’insonnia è secondaria ad altri problemi di salute o stile di vita, mentre a volte è “primaria” – ossia senza causa evidente - e si autoalimenta in un circolo vizioso. Comprendere la causa alla base è il primo passo per trovare il rimedio giusto.

Come funziona la cannabis sul sonno

La cannabis contiene oltre cento fitocannabinoidi, i più noti dei quali sono il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo). Questi composti agiscono sul sistema endocannabinoidepresente nel cervello e nel corpo, modulando tra le altre cose anche il ciclo sonno‐veglia. In particolare, il legame dei cannabinoidi ai recettori CB1 nel cervello riduce il rilascio di neurotrasmettitori eccitatori e favorisce il sonno profondo (fase non-REM).

Diversi studi confermano che la cannabis medica può migliorare il riposo nei pazienti con insonnia. In uno studio clinico controllato con placebo, un olio di cannabis (THC 10 mg + CBD 15 mg) ha aumentato durata e qualità del sonno: dopo 2 settimane il 60% dei pazienti non presentava più i criteri di insonnia clinica. Allo stesso tempo è stata registrata una riduzione dei risvegli notturni e un miglioramento del senso di riposo al risveglio. Anche dati di vita reale confermano benefici analoghi: uno studio osservazionale su quasi 1.000 utilizzatori ha rilevato che chi assumeva ceppi indica (noti per il loro effetto rilassante) riportava una diminuzione più marcata dei sintomi d’insonnia rispetto a chi utilizzava varietà sativa o prodotti a base solo di CBD. In generale, sia il THC che il CBD (usati singolarmente o in combinazione) risultano associati a un miglioramento soggettivo dei sintomi d’insonnia. Molti pazienti riferiscono di addormentarsi più velocemente, svegliarsi meno frequentemente e sentirsi più riposati nel complesso. Occorre comunque considerare che la risposta è individuale e dipende da molti fattori (dosaggio, orario, composizione).

Come iniziare un percorso terapeutico

La cannabis medica può offrire sollievo dall’insonnia, migliorando addormentamento e qualità complessiva del sonno. Per un approccio sicuro ed efficace è fondamentale rivolgersi a un medico esperto in terapie cannabinoidi: se sei in Campania, puoi rivolgerti al nostro centro di Castellammare di Stabia per prenotare un consulto con uno dei nostri specialisti.